Logistica 4.0 e collaborazione uomo macchina

Il mondo della logistica si sta avvalendo sempre più delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale per fornire un servizio che sia celere, preciso e sicuro e che che consenta di ottimizzare al meglio risorse, tempi e attività. Sulla scia dell’Industria 4.0 si parla così di Logistica 4.0 o di Smart Logistics.

Quali sono i principali strumenti utilizzati e come semplificano e agevolano i processi logistici?

L’archivio dei dati in cloud, ovvero una sorta di piattaforma virtuale disponibile on demand, consente di collocare le informazioni relative ai diversi step del processo logistico in un posto sicuro e accessibile in qualsiasi momento da qualunque luogo. Ciò consente inoltre di evitare disservizi in caso di problemi con la rete e di poter condividere le informazioni con altri utenti.

In logistica l’utilizzo della Blockchain, ovvero una sorta di registro “in blocchi” che traccia qualsiasi transazione avvenuta all’interno della “catena” senza possibilità di modifica o di eliminazione, è sempre più frequente al fine di condividere e tenere traccia del flusso di dati relativi alle merci e, ad esempio, monitorare il rispetto delle condizioni di spedizione stabilite.

Si tratta di uno strumento le cui infinite potenzialità sono ancora da scoprire, ma sicuramente fondamentale per garantire trasparenza e sicurezza nelle informazioni e nelle operazioni legate alla supply chain.

L’utilizzo di robot e dei più svariati sistemi automatizzati è ormai una pratica comune nel settore logistico e consente di velocizzare le attività di picking, di stoccaggio e di movimentazione, ottimizzando tempi e risorse e riducendo il margine di errore umano.

L’impiego dell’IoT (Internet of Things) permette una logistica sempre più smart (Smart Logistics) in cui ogni singolo processo è automaticamente integrato e interconnesso, grazie alla possibilità di collegare tra di loro dispositivi con condivisione e interscambio di dati strategici in tempo reale.

Nell’ultimo periodo il ricorso all’AI (Intelligenza Artificiale) è sempre più frequente in ogni ambito della vita quotidiana. Nel caso della logistica si rivela particolarmente utile nell’ambito customer care: l’utilizzo di chatbot AI permette infatti di rispondere alle richieste degli utenti in tempo reale h24 e di effettuare una prima “scrematura” delle diverse problematiche, in modo di agevolare l’operatore, il cui ruolo non può comunque venire meno.

L’utilizzo di queste tecnologie digitali è indubbiamente utilissimo, veloce, smart, sicuro, trasparente e accessibile… la domanda sorge quindi spontanea: qual è e quale sarà, in questo contesto, il ruolo dell’essere umano?

Se ci fermiamo a riflettere, purtroppo o per fortuna, esistono ancora aspetti del lavoro in ambito logistico, o più in generale del lavoro, che solo l’intervento delle persone possono soddisfare.

Pensiamo alla figura del magazziniere: sicuramente sarà agevolato nelle azioni fisiche di picking o di movimentazione, ma potrebbe essere l’unico a conoscere le singole esigenze relative alla gestione, allo stoccagio delle merci o al trasporto.

Per non parlare dell’assistenza clienti…I bot possono essere d’aiuto per l’immediatezza nella risposta, per indirizzare o per individuare la macro problematica, ma solo l’empatia, la sensibilità e la disponibilità di un essere umano possono rassicurare e dare fiducia al cliente, che innanzitutto saprà di essersi affidato a qualcuno in carne ed ossa in grado di aiutarlo e di ascoltarlo, oltre che di capire il problema in profondità e in ogni sua sfaccettatura.

La vera sfida della Logistica 4.0 è quindi una sempre maggiore collaborazione uomo macchina, che consenta di snellire e ottimizzare i processi grazie alla tecnologia, ma con un intervento umano sempre presente, in grado di “educare” le macchine e di plasmarle a propria immagine e somiglianza.

A sua volta l’uomo dovrà essere meno diffidente e soprattutto più competente in ambito digital, in modo da non “subire” tali strumenti ma di saperli governare e indirizzare.